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Accertamento aree fabbricabili

 

Con la Sentenza n. 9582, del 19.04.2013 la Corte di Cassazione interviene in un ricorso concernente l’accertamento del valore di aree fabbricabili oggetto di compravendita ed affronta alcuni aspetti che possono trovare applicazione anche in relazione all’ICI e all’IMU. Nello specifico la controversia si basa essenzialmente sull’aspetto motivazionale dell’avviso di accertamento ritenuto insufficiente dal contribuente nella parte in cui esso fa riferimento alle indicazioni fornite dall'Osservatorio dei valori immobiliari dell’Agenzia del territorio. 

Sul punto la Suprema Corte afferma che è, comunque, da ritenere valido l'avviso la cui motivazione faccia riferimento ad elementi extratestuali, come appunto i valori del citato Osservatorio che il contribuente è in grado di conoscere ed in relazione ai quali ha la possibilità di predisporre la propria difesa di fronte alle pretese erariali. 

La Corte, inoltre, ribadisce che stabilire se la motivazione di un determinato avviso di accertamento risponda o meno ai requisiti di validità spetta al giudice di merito mentre alla Corte di Cassazione non può essere chiesta una revisione del giudizio del giudice tributario a meno che non vengano enunciati nel ricorso specifici errori di diritto in cui il Giudice di merito sia incorso. 
Nella questione in esame la Corte di Cassazione ritiene che l’atto di accertamento riferendosi oltre che ai valori dichiarati nel triennio per terreni similari, ai valori comunicati dall'osservatorio prezzi dell'Agenzia del territorio, nonché al valore dichiarato dalla società acquirente per l'atto di vendita dello stesso terreno, sia sufficientemente motivato. Peraltro, la Commissione tributaria regionale ha accertato che la stima relativa all'Osservatorio prezzi poteva essere conosciuta dal contribuente.
La Suprema Corte osserva anche che la CTR ai fini della congruità del valore del terreno tiene conto anche della destinazione urbanistica dei beni, della utilizzabilità del terreno a scopo edificatorio in base allo strumento urbanistico generale adottato dal comune e all’accertamento dell'imposta sulla base del valore venale in comune commercio, cioè di un complesso di elementi da cui la deduzione del valore non può che essere discrezionale e che la stessa Corte ritiene adeguatamente motivata dalla CTR.

 

 

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